L’allestimento e le installazioni interattive
Il progetto espositivo, improntato sulla multimedialità e interattività, è stato ideato e curato dallo studio d’arte digitale Streamcolors. Lo studio milanese è specializzato nello sviluppo di software real-time e installazioni museali. L’idea alla base del progetto MAiO è anche quella di essere un museo estremamente interattivo in modo che i visitatori siano “attivi”.
L’allestimento è composto da due aree principali:
Frammenti di Memoria
MAiO Virtual Museum
Frammenti di Memoria: l’allestimento e il video del MAiO
L’allestimento Frammenti di Memoria è composto da 8 grandi teli sospesi con stampati i nomi delle opere trafugate divise per regione all’interno di una stanza buia. Il visitatore è invitato a prendere una torcia (per illuminare con il suo gesto queste opere) e a creare una sua grafica visionaria rielaborando una delle opere che preferisce, portandosela a casa sotto forma di cartolina ricordo. Arricchiscono il percorso un touch screen, con le schede sui principali capolavori, e un video che racconta il progetto.
L’allestimento del MAiO
Nel totem touch screen i contenuti attualmente presenti sono:
- le schede di 8 opere trafugate, in bianco e nero;
- le schede di 3 opere ritrovate, a colori;
- la presentazione dell’idea;
- il video di storytelling di Frammenti di Memoria;
- la Stream Machine, un tool grafico di rielaborazione delle immagini per creare nuova arte da stampare in tempo reale su una cartolina da portarsi a casa.
Il video
Il video, della durata di 6:35 minuti, è in bianco e nero perchè al suo interno sono presenti alcuni dei principali capolavori non ancora ritrovati:
- Guido Reni, Santa Cecilia
- Bronzino, Cristo Crocifisso
- Michelangelo, Testa di Fauno
- Antonio Stradivari, Violino
- Tiziano, Ritratto Ludovico Ariosto
- Raffaello, Madonna del Velo
- Tiziano Vecellio (Scuola), Venere
- Canaletto, Veduta della Riva degli Schiavoni verso Est
Testo e audio di Salvatore Giannella con sottotitoli in inglese.
MAiO Virtual Museum: le installazioni interattive
Da giugno 2018, il progetto espositivo si è arricchito di una nuova sezione interattiva dal nome MAiO Virtual Museum e composta da:
- MAiO VR, un’installazione di realtà virtuale;
- MAiO PLAY, un videogioco fruibile all’interno di un cabinato nel museo.
Sono 33 le opere attualmente inserite in MAiO VR e MAiO PLAY:
- 27 opere trafugate, in bianco e nero, divise per regioni come sui teli appesi.
Le informazioni relative ad ogni opera sono state tratte dal catalogo L’opera da rubare;
- 5 opere ritrovate, a colori, di cui il MAiO ha acquisito i diritti d’utilizzo.
MAiO Virtual Museum: il concept artistico
MAiO VR e MAiO PLAY hanno un ambiente onirico 3d, caratterizzato dal colore verde del logo del museo, musica d’ambiente con i suoni della guerra e la voce di Salvatore Giannella che accompagna l’utente alla scoperta di alcune opere (immagini e informazioni in italiano e inglese).
Si parte dagli spazi scuri (simbolo del vuoto culturale) con le opere trafugate, e si arriva agli spazi illuminati (simbolo del diritto alla bellezza) con le opere ritrovate. Le opere all’inizio sono frammentate e assenti e solo con l’interazione del visitatore si ricompongono mostrandosi in maniera completa.
MAiO VR
Il MAiO VR, con il quale l’utente viene condotto virtualmente all’interno di un’installazione in realtà virtuale che, con l’utilizzo dell’apposito caschetto VR, permette al fruitore di intraprendere un itinerario guidato all’interno di un video a 360°. Nella versione interattiva di questa installazione, l’utente può decidere di spostarsi virtualmente all’interno dell’ambiente onirico tridimensionale del MAiO per approfondire contenuti (foto e testi) che più lo incuriosiscono in una forma totalmente immersiva.
MAiO Play
Il MAiO Play, un vero e proprio videogioco multiplayer dove gli utenti, all’interno di un cabinato arcade, esplorano ambienti gamificati e sbloccano contenuti culturali, sfidandosi tra loro. L’utente di questo gioco d’avventura (platform adventure) è una pallina che si muove all’interno di un ambiente tridimensionale onirico con i frammenti di memoria dei principali capolavori trafugati. Lo scopo è raccogliere più frammenti in meno tempo possibile per far uscire dal buio le opere trafugate e proseguire verso la luce di quelle recuperate, per cercarle e renderle visibili nella bellezza dei loro colori (tra le ritrovate, anche quelle già tornate nei musei di appartenenza, all’estero, ammirabili da tutti tramite il videogioco).