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Manifesto Mostra Cicatrici

Mostra Cicatrici – Le lacerazioni della Grande Guerra nelle opere riscoperte dei soldati

a cura di Carol Morganti e Dario Malini

Nel granaio della memoria del MAiO di Cassina de’ Pecchi, la voce (ritrovata) di Italo Svevo e l’arte (salvata dall’oblio) dei soldati raccontano gli eventi e gli esiti della Grande Guerra. Tutto ciò nella mostra Cicatrici organizzata in occasione del centenario della fine della Prima guerra mondiale, dal 4 novembre al 2 dicembre 2018, che presenta cinquanta opere originali (schizzi, disegni, oli, acquarelli, incisioni e litografie), rappresentative della produzione artistica sorta nelle trincee della Grande Guerra. L’intento che si propongono i curatori Carol Morganti e Dario Malini è di far riflettere sulle deturpazioni lasciate dalla Grande Guerra, di porre l’attenzione del visitatore sugli sfregi – visibili e invisibili – che hanno straziato i corpi (e le menti) dei soldati, i luoghi delle battaglie e l’intero corpo sociale: cicatrici indelebilmente impresse sulla memoria collettiva. Tra gli artisti-soldato esposti si segnalano Fritz Gartner, Charles Harder, Maurice Le Poitevin e Henri Desbarbieux.

Accompagnano il visitatore lungo tutto il percorso espositivo le parole di un testimonial d’eccezione, lo scrittore Italo Svevo all’interno della cui riflessione gli eventi della Grande Guerra appaiono centrali, secondo la tesi sostenuta nel saggio, presentato in prima assoluta in occasione di questo evento, La Grande Guerra di Italo Svevo. La scoperta di una fonte letteraria ignota de “La coscienza di Zeno” che, sulla scorta del rinvenimento di una rimarchevole fonte letteraria ignota de La coscienza di Zeno, vuol promuovere un profondo ripensamento sui significati dell’ultimo romanzo del triestino, il cui messaggio non può essere inteso senza tener conto degli eventi del conflitto, andando così ad assumere il valore di un potente e disperato monito ancora oggi angosciosamente attuale.

(estratto del comunicato stampa)